Le dieci tracce di Sonoristan, il primo disco da solista di Riccardo Onori, commentate dall’autore per la recensione del disco fatta da Billboard.
1. Nemo
“Questo brano è uno strumentale che ho composto pensando a una sorta di bolero, un tema molto largo che ogni volta che ritorna cresce sempre di dinamica, fino all’esplosione finale. Il solo del clarinettista di Dan Kinzelman sembra scritto da un compositore classico.”
2. Sea No Street
“Questo brano vede due collaboratori d’eccezione: Gianluca Petrella, noto trombonista, un grandissimo musicista che mette sempre il gusto e lo stile davanti alle sue enormi doti tecniche; e Sabina Sciubba, cantante dei Brazilian Girls, che passata per caso dallo studio ha arricchito questo brano con la sua voce. Ha svoltato questo brano facendolo diventare una canzone davvero moderna.”
3. Before We Go
“Questo brano ha qualcosa di magico. Lo abbiamo scritto e realizzato in due ore. Hindi Zahra ha scritto le parole nel tempo di una sigaretta, lo abbiamo registrato in presa diretta in una sola take. Solo dopo abbiamo aggiunto qualche sovrincisione.”
4. Afro + Cobalto
“Questo è un brano afrobeat, genere che io adoro. Qui ho campionato i discorsi di politici di varie parti del mondo. La sezione fiati è in puro stile afrobeat. Il sassofonista Dimitri Espinosa è stato un maestro per me, mi ha fatto apprezzare questo genere.”
5. Imidiwen
“Il brano è stato scritto per la prima volta tre anni fa in occasione del Festival au Désert. La mia collaborazione con Ahmed Ag Keady è stata fondamentale per la realizzazione di tutto il mio album. Da questo brano ho iniziato a pensare alle enormi differenze culturali che ci separano, ma anche alla possibilità attraverso la musica di poter stare in un’unica nazione.”
6. Sonoristan
“Questo brano tiene insieme due mondi apparentemente distanti: l’Occidente e l’Oriente. Un ragazzino del ‘96, Pietro Matteo Grigio in arte GRINTV, rappa sulle strofe con l’aria un po’ incazzata come solo i ventenni posso avere. Il ritornello è cantato dalla voce fiera e piena di speranza di Ziad Trambelsi, tunisino di origine, grandissimo strumentista trapiantato in Italia da tanti anni, già famoso per le sue performance con l’Orchestra di Piazza Vittorio”.
7. Quindi? Perché? Perché Sì!
“Una ballata strumentale che suono spesso nei miei concerti. Molte persone mi hanno chiesto dove potevano ascoltare nuovamente questo brano e mi sembra doveroso dargli una collocazione fonografica.”
8. Tamiditin
“Mohamed Azizi l’ho conosciuto durante l’ultima edizione di Festival au Désert. È un personaggio incredibile, potrebbe scrivere un libro con le sue storie, viene dall’Algeria ma anche lui è spesso in Italia. Il brano è una sua composizione che abbiamo realizzato insieme in studio. La facilità di entrare in trance con la musica per questi africani è la cosa che più mi affascina. Questo brano me è un esempio, la ricerca è spostata verso la trascendenza, mai sulla quotidianità. Ho imparato da lui a suonare per l’eternità, mai solo per il presente. Per loro la musica è una forma di amore e lo è anche per me.”
9. Guasasa
“Insieme a Ruben Chaviano ho fatto numerosi concerti. Lui è un virtuoso violinista cubano. Con lui ho composto questo brano che si basa sul ritmo della cumbia e il risultato è un ibrido che non ha una collocazione di genere.”
10. V.I.T.A.
“Ho conosciuto Mudimbi in un concerto e sono subito rimasto folgorato dalla maestria nello scrivere i testi. Gli ho affidato questo brano che ha a che fare con l’origine del blues, riletto con strumenti attuali.”
Ascolta l’album: www.riccardoonori.it/disco/sonoristan